Tutti i contribuenti che danno il via a dei lavori per aumentare il livello di efficienza energetica dell’edificio, hanno l’opportunità di detrarre parte della spesa sostenuta dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, cioè Irpef, oppure dall’imposta sul reddito delle società, cioè Ires.

L’importo che si può detrarre dalle imposte può modificarsi in base alle caratteristiche dell’intervento nonché alle spese ammesse in detrazione. Si possono includere nel calcolo per la detrazione sia il costo del lavoro relativo all’intervento per il risparmio estetico sia quello per le prestazioni professionali. Infatti, spesso si parla di copertura del costo per l’acquisito e la posa in opera.

Quali interventi incusi nell’eco bonus

Sono coperti dall’ecobonus tutti quegli interventi che puntano a migliorare l’efficienza energetica stagionale per il riscaldamento dell’ambiente e l’efficienza energetica del riscaldamento dell’acqua sanitaria.

i documenti da conservare

Per poter fare richiesta della detrazione fiscale de 65%, o del 50 %, è necessario presentare e conservare tutta la documentazione. Chi esegue questi interventi per la riqualificazione energetica ma non ha la documentazione in regola, non potrà beneficiare dell’eco bonus.

Anzitutto, occorre avere la certificazione del costruttore della caldaia che confermi il rispetto dei requisiti in merito al rendimento. Questa asseverazione deve riguardare anche le valvole termostatiche a bassa inerzia termica.  Insomma, la ditta che si occupa della fornitura e installazione dei sistemi per la riqualificazione energetica deve attestare che tutti i sistemi rispettino i parametri fissati dalla normativa.

Per fare richiesta della detrazione, in fase di dichiarazione dei redditi, presentare tutte le fatture o anche le ricevute fiscali relative alle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di tutti i sistemi per la riqualificazione energetica.

Oltre alle fatture, bisogna presentare anche il relativo pagamento. Di solito, è sufficiente portare la copia del bonifico bancario. Ovviamente, occorre il codice fiscale di chi fa la richiesta di detrazione E la partita Iva oppure il codice fiscale di chi si è occupato dell’installazione. Mal di testa all’attrice, infine, deve anche lasciare una Dichiarazione di Conformità degli impianti.

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Di Grey