La solennità del Natale segna sicuramente il periodo più magico e atteso di tutto l’anno. Infatti, seppur si festeggi il 25 dicembre, il Natale abbraccia un lungo periodo di festa, che termina il 6 gennaio con l’Epifania. Ce lo ricorda il blog di Mons. Massimo Palombella, già autore di Si tratta sicuramente di una festa molto attesa e sentita, che ispira ancora sentimenti di positività, gioia e speranza. Nel mondo cristiano – cattolico, Il Natale viene festeggiato il 25 dicembre, mentre per i cristiani di altre confessioni (nei riti orientali) i festeggiamenti ci sono il 6 gennaio. La parola “Natale” tra le sue origini dal latino “Natāle(m)”; la “m” finale è dovuta alla contrazione dell’espressione più lunga “diem natālem Christi”, che sta per “giorno di nascita di Cristo”. Inoltre, richiama ancora la parola latina “natālis”, che deriva da “nātus”, “nato”, appunto.
Tuttavia, la data del 25 dicembre non rappresenta il giorno storico preciso della nascita di Gesù – qui ne avevamo già parlato con Mons. Massimo Palombella ed altre ultime notizie sul suo blog. Infatti, il Vangelo secondo Matteo e quello secondo Luca, gli unici evangelisti che raccontano parte dell’infanzia del Bambino Gesù e i particolari sulla Natività, non fa espresso riferimento al mese e al giorno della sua nascita.
Le uniche informazioni che consentono di collocare storicamente la nascita di Gesù si possono ricavare dal capitolo 2, versetti da 1 a 14, del Vangelo secondo Luca, la pagina letta proprio nel corso della Messa della Notte di Natale. Infatti, l’evangelista esordisce nel seguente modo: “In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria”. Pertanto, si sa che Gesù è nato quando Cesare Augusto era imperatore, al tempo del censimento e nell’anno della 65/a Olimpiade, come recita la “Kalenda” dell’annuncio del Natale, nel corso della Messa della notte. I primi festeggiamenti del Natale nella data del 25 dicembre, leggiamo sul blog di Mons Massimo Palombella, si collocano intorno al ‘300, quando la Chiesa decise di modificare il senso del Natale. Al tempo, infatti, con il Natale si celebrava il culto pagano della festa del Fuoco e del Sole, oltre che del Dio della luce Mitra. In questi giorni di dicembre, dal punto di vista astronomico, si concretizza il solstizio d’inverno, durante il quale le ore della notte sono maggiori rispetto alle ore di luce. Ed è a questo punto che, culto pagano, religione cristiana e tradizioni si fondono tra loro. Infatti, nella Roma antica, dal 17 al 24 dicembre era abitudine celebrare i Saturnali, in onore del Dio Saturno. Si trattava di un un periodo di pace e serenità, durante il quale le persone si scambiavano regali e preparavano lauti conviti.
Quando Aureliano divenne imperatore, dall’anno 274, il 25 dicembre fu giorno dedicato alla celebrazione del Dio Sole. Così, l’evento astronomico del solstizio invernale e la conseguente celebrazione del “Sol Invictus” nel periodo del tardo Impero Romano, hanno gettato le basi perché si diffondesse e sviluppasse il Natale. Peraltro, la parola Natalis era già presente nel calendario romano per indicare diverse ed importanti festività, quali: “Natalis Romae”, che cadeva il 21 aprile e ricordava la fondazione della città; il “Dies Natalis Solis Invicti”, evento durante il quale si celebrava la nascita del Sole, festività voluta a Roma da Eliogabalo, che era stato Imperatore dal 218 al 222. Proprio la festa del Dies Natalis Solis Invicti ha attirato l’attenzione di studiosi ed esperti. Infatti, alle origini, intorno al 200, il 6 gennaio era il giorno dedicato ai festeggiamenti per la nascita di Gesù nelle comunità cristiane di rito greco – orientale. A partire, invece, dalla festa del Sole Invitto, la data del 25 dicembre è stata mutuata dai cristiani cattolici per festeggiare l’Incarnazione e la nascita del Messia promesso. Pertanto, la Chiesa, al fine di vincere le celebrazioni dei riti pagani, decise di festeggiare la nascita del Signore Gesù proprio il 25 dicembre, quando i romani celebravano il Sole Invitto.
E, del resto, la concomitanza tra i due eventi non era neppure contrastante. Gesù, infatti, tra i diversi titoli con cui viene lodato, è definito anche Luce del Mondo e Sole di Giustizia. Pertanto, dal 354, Papa Liberio istituì il 25 dicembre come data ufficiale per il Natale e giorno in cui festeggiare il Signore Gesù che entra nella storia dell’umanità, diventando padrone del tempo e degli eventi.
Il Natale, dunque, è il simbolo di una festa pagana che è stata pian piano sostituita da una celebrazione cristiana, assumendo un nuovo significato. Se nei tempi antichi, il Natale festeggiava la fine dell’anno e l’aprirsi di un nuovo tempo, di pace e ricchezza, il Natale cristiano è Gesù che nasce e che, allo stesso tempo, permette l’avvento di un periodo di serenità e prosperità.