Sono anti-estetici e, nella maggior parte dei casi, una minaccia per la salute oltre che per la propria autostima. Spesso soprattutto, nonostante l’impegno, sono difficili da perdere e per questo la lotta ai chili in più – pochi o tanti che siano, poco importa – può farsi in certe parentesi davvero titanica. Per chi si stia chiedendo però come perdere peso, la risposta più onesta è che non ci sono rimedi “magici” e, soprattutto, non ci sono formule istantanee che fanno ritrovare dalla sera alla mattina la forma fisica perduta: inganna chi promette risultati di questo tipo e, ancor prima, sta mettendo a rischio la salute di chi vi si rivolge. Per dimagrire serve impegno, dedizione, costanza: serve, cioè, educarsi a un’alimentazione e a uno stile di vita sani.

L’idea migliore, così, quando si sta cercando di perdere i chili in più o di guarire da condizioni di sovrappeso e obesità gravi è rivolgersi a dei professionisti: dove il proprio medico di fiducia non basta, ci sono figure specialistiche come nutrizionisti, dietologi, dietisti che possono valutare al meglio la situazione e, a seconda dei casi, fornire consigli e regimi alimentari personalizzati. Senza questo step, e cioè senza il dovuto controllo medico, intraprendere qualsiasi dieta, eliminare dalla propria alimentazione qualsiasi cibo può rivelarsi pericoloso o comunque non funzionale se l’obiettivo è il dimagrimento.

Da dove cominciare, anche da soli, per dimagrire

Quello che si può fare da soli è certo intraprendere, il prima possibile, un’alimentazione più sana ed equilibrata. Vale a dire controllare innanzitutto il numero di pasti e, se possibile, evitare gli snack e gli spuntini eccessivi che fanno lievitare ingiustificatamente l’apporto calorico. Gli esperti in materia sono ormai d’accordo, del resto, nel fissare a cinque il numero di pasti giornalieri ideale: tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) tra cui distribuire non solo il grosso dell’apporto calorico ma anche e soprattutto quello dei principali nutrienti, più due spuntini da fare due ore dopo aver mangiato e che hanno numerose funzioni tra cui quella di “spezzare la fame” facendo in modo che non ci si ingozzi al pasto successivo e di mantenere “acceso” il metabolismo.

Ovviamente non è solo il quanto si mangia ma anche il cosa si mangia che conta: fermo restando che un piano alimentare dovrebbe essere elaborato soltanto dai professionisti, come principio generale, bisognerebbe evitare i cibi industriali, eccessivamente grassi, troppo raffinati e che rischiano di “sovraccaricare” l’organismo. Si dovrebbe fare attenzione, soprattutto, ad assumere la giusta quantità di frutta e verdura: ci si accorgerà presto che c’è molto disaccordo sulle porzioni consigliate; la verità di fondo è che queste dovrebbero costituire la percentuale principale di ogni pasto e anche chi abbia meno familiarità con l’argomento, grazie a siti come https://www.comeperderepeso.net/, può trovare ormai facilmente tabelle e altre risorse utili per orientarsi.

Mantenersi idratati, attraverso un consumo adeguato di acqua, infine è importante tanto quanto lo è praticare con una certa stabilità sport e attività fisica.

Di Grey